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mercoledì 25 aprile 2012

Il baratto: la prima forma di commercio


Il baratto è la prima e più elementare forma di commercio; consiste in uno scambio di un bene o un servizio con un altro (merce contro merce). Esso ebbe le sue origini nell'antico Egitto. Venditore e compratore si accordavano sul prodotto da vendere e su quello da ricevere in pagamento.I presupposti del baratto sono:Due soggetti devono possedere beni diversi;

  • Ognuno dei due deve attribuire maggiore utilità al bene posseduto dall'altro;
  • Entrambi i soggetti devono ritenere che dal trasferimento del bene scaturisca un vantaggio economico.
Il baratto successivamente viene sostituito dallo scambio monete, per consentire di superare alcuni inconvenienti; infatti non sempre è facile trovare chi desidera avere ciò che si è disposti a cedere, e che nello stesso tempo possa fornire in cambio quello di cui si ha bisogno.Inoltre, il baratto presenta delle difficoltà nello stabilire il valore di scambio, cioè la quantità del bene, che deve essere ceduta in cambio di un'unità di un altro bene.



lunedì 23 aprile 2012

Il commercio nelle sue prime forme

Il commercio è stato da sempre un’attività molto importante sia per la sopravvivenza umana, sia per lo stabilirsi di relazioni tra culture e popoli.

E’ probabile che una primitiva forma di commercio abbia avuto inizio con l’economia del dono, che metteva in rapporto i più antichi gruppi umani, come attestato da confronti con le testimonianze antropologiche offerte dalle contemporanee culture così dette “primitive”.
Il prof. Renfrew ha cercato di spiegare il significato della parola “Commercio” in quanto concetto:
per le epoche antiche l’esistenza di commercianti professionisti può in alcuni casi essere documentata, ma certamente ciò non è possibile per le società preistoriche. Lo scambio  come professione vera e propria ed il commercio erano probabilmente assenti in molte società primitive.  Lo scambio come mestiere ed il commercio probabilmente erano assenti dalla maggior parte delle comunità preistoriche. Per commercio dunque si deve intendere la parola nel suo senso più ampio: lo scambio reciproco,  il  movimento di materie o beni tra genti pacifiche. La reciprocità dello scambio non può essere sempre dimostrata, ma può essere in molti casi presunta, quando sembra improbabile l’esistenza di forme di tributo o tassazione. Quando dei beni vengono ceduti, si riceve in cambio qualcosa.

Lo sviluppo delle culture umane passa attraverso le attività commerciali (che coinvolgono sia gli strumenti e i materiali di base per la costruzione degli utensili necessari alla vita quotidiana, sia i beni di prestigio quali i gioielli ed altri oggetti pregiati); si pensi all’importanza della Via della Seta, che permise lo scambio di beni dalla Cina all’India, alla Persia ed all'Impero Romano, e da quei paesi so Cina.

È opinione comune che la storia del commercio su lunghe distanze abbia avuto inizio approssimativamente 150,000 anni fa, come affermano alcuni studiosi. Le prime forme umane di scambio ebbero luogo nella forma del baratto; questo primo genere di "commercio" durò per molti millenni, ed ancora oggi esso viene praticato dalle tribù contemporanee.

La genesi del commercio si ha con l’inizio della comunicazione, in epoca preistorica. È certo che le genti  preistoriche avessero numerose relazioni di scambio.Quasi tutti i tipi di oggetti possono essere considerati come risultato di commercio o scambio, o nella forma di materie prime da lavorare localmente, o in quella di oggetti già pronti. Come occupazione che poneva in rapporto insediamenti molto distanti tra di loro, il commercio fu strettamente collegato ad uno degli elementi più importanti per la vita umana- il fiume
Gli antropologi hanno definito tre tipologie di scambio; la reciprocità, la ridistribuzione ed il mercato.
Ne corso degli scavi archeologici generalmente vengono rinvenuti oggetti che possono rientrare nell’area del commercio o dello scambio:
- manufatti di pietra scheggiata e pietre usate per comporre delle asce ed altri oggetti, molto comuni e spesso fatti da materie prime che non si trovano in loco, così che è possibile tracciarne l'origine e, talvolta, le modalità in cui veniva effettuato il commercio.



Ascia a doppia faccia. Paleolitico Medio, Cultura Musteriana. Museo Nazionale Brukenthal .
Ceramica dal momento che si conserva bene nel tempo, molti sono i reperti ceramici rinvenuti negli scavi archeologici. Alcune comunità la scambiavano per via di certe sue  caratteristiche, ma soprattutto la ceramica era commercializzata per via del fatto che serviva per la fabbricazione di oggetti atti a contenere e trasportare.  Per via delle mode in voga presso ogni cultura, le ceramiche solitamente venivano personalizzate di modo che è facile riconoscerle quando lo scambio avviene tra culture diverse, poste a grande distanza tra di loro. È più difficile stabilire quali siano gli oggetti scambiati all’interno di una stessa area culturale, cosa possibile grazie alle analisi chimiche.
Grande giara a staffa con iscrizione in Lineare B,
proveniente da Micene, Museo Archeologico Nazionale di At
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Oggetti in metallo (rame, oro, ferro e stagno)- sono facilmente rintracciabili nel commercio perché le materie prime da cui sono fatti sono rare ed è facile stabilire la provenienza degli oggetti nella loro forma finita. La loro foggia segue la moda così che le aree di scambio possono essere facilmente determinate. Alcuni oggetti possono viaggiare anche su lunghe distanze in Europa o nel Vicino Oriente.

Contenitore in bronzo di forma sferica,
Museo Regionale di Storia “Jordan Ivanov”
- ossidiana, ambra, vetro, bitume e conchiglia spondylus sono altri beni che restituiscono importanti informazioni sui meccanismi di scambio della preistoria per la loro rarità, ma, nello stesso tempo, per la loro grande diffusione come prodotti finiti. 

Lama in ossidiana importata da Miercurea Sibiului- Petriş, Museo Nazionale Brukenthal

Spondylus proveniente da Kleinhadersdorf, Museo di Storia Naturale di Vienna

Vas bitronconic cu umarul rotunjit (grupul Piscolt).jpg

Sinonimi e alcune traduzioni

Sinonimi:  barattare, smerciare, rafficare, trattare, vendere, distribuire, rivendere, smerciare


Traduzioni:

inglese: trade, deal, traffic

francese: commerce
tedesco: Handel

 spagnolo: comercio










venerdì 6 aprile 2012

Il sostantivo: Commercio

Commercio

Il commercio, ovvero l'acquisto e la vendita di beni valutari o di consumo, mobili o immobili, e di servizi, è una delle attività principali su cui, da sempre, si fonda l'economia. Nei secoli, il commercio ha subito varie evoluzioni fino a raggiungere - a far data dallo sviluppo rispettivamente nelle ere industriale e post-industriale dei mezzi di trasporto e di comunicazione, alla convergenza verso un mercato globale senza confini, la globalizzazione. Quando il commercio si svolge tra nazioni diverse avvengono le cosiddette esportazione ed importazione.

Brevi accenni sull'inizio della disciplina economica e sugli sviluppi odierni

Il primo tentativo di modello matematico del funzionamento del commercio è stato operato, nell'era moderna, partendo dall'astrazione della concorrenza perfetta fra venditori, dall'economista scozzese Adam Smith, al di là dei suoi risvolti sulla regolazione del sistema stesso; con termini intuitivi egli denominò ciascuno di questi sistemi mercato e i sistemi componenti considerati di ciascuno domanda e offerta (acquirenti e venditori) e arrivò al concetto che, data la concorrenza perfetta, essa crei di per sè un sistema allocativo ottimale di assegnazione dei beni nella società per ognuno attraverso la mano invisibile della ricerca egoistica del proprio interesse particolare (si vedano a riguardo fra i moltissimi i più recenti problemi, quelli dell'inquinamento e in particolare del riscaldamento globale). Naturalmente esistono numerosi ostacoli sociali e legislativi, oltre che intrinseci al commercio, alla concorrenza perfetta, oltre a sistemi in cui essa, per gli stessi ordini di motivi, non si attua affatto (monopolio, oligopolio, monopsorio, ecc. ecc.); inoltre la stessa teorizzazione economica di fatto "guida" o può guidare gli operatori, che non sono solo venditori e acquirenti, verso atteggiamenti divergenti o dissonanti da essa, ed è divenuta una branca di questo sistema teorico parte del nodo cruciale degli aspetti produttivi delle merci e dei servizi e dell'assegnazione degli stessi alle persone.
Pertanto il commercio - guidato dalle teorizzazioni economiche del liberismo e spinto al consumismo - ha visto innescarsi ed accentuarsi con l'entrata nel III millennio un forte movimento di anti-globalizzazione o nuova globalizzazione tendente a ridisegnare temi, modalità e prospettive future di questo importante settore dell'economia. In questa chiave, si sono moltiplicate negli ultimi anni del '900 le iniziative di commercio equo-solidale e alternativo.
Legislazione italiana dei commercianti 

Il commercio, in Italia è disciplinato in via primaria dal Dlgs 114/98, il predetto decreto legislativo individua tre tipi sostanziali di commercio: quello in sede fissa, le forme speciali di vendita (spacci interni, a mezzo di apparecchi automatici, per corrispondenza, televisione o altri sistemi di comunicazione, commercio elettronico e presso il domicilio dei consumatori) e quello su area pubblica. Il commercio in sede fissa è per esempio quello di supermercati, piccoli negozi ecc., il commercio su area pubblica le bancarelle dei mercati rionali, le bancarelle delle fiere ecc. In tutti i casi, per poter esercitare il commercio è necessario munirsi di un'autorizzazione, ora D.I.A., Dichiarazione di Inizio Attività, rilasciata dal Comune.

Alcune semplici informazioni

Definizione e Significato:

Verbo (Indicativo Presente commèrcio etc...,Futuro commercerò etc...)
  • verbo intransitivo (Ausiliare avere) 【sogg-v-prep.arg】 Esercitare il commercio di determinati prodotti: commerciare in tappeti; in usi generalizzati, anche con l'Argomento sottinteso e con specificazione dell'azienda o area geografica: commerciare con la Cina
  • verbo transitivosogg-v-argnon comune Comprare e vendere qualcosa: commerciare vini